Descrizione
Le due opere scelte dal fotografo giapponese Kenro Izu – protagonista della mostra di Fondazione Fotografia Modena Kenro Izu. Territori dello spirito – sono tratte dalla celebre serie Sacred Places, sono destinate ad una tiratura limitata di 50 copie e riportano sul fronte firma, titolo, anno di stampa e numero dell’edizione.
La raffinata ricerca artistica di Kenro Izu ha spinto l’artista ad esplorare i più importanti luoghi sacri del mondo, dalle piramidi d’Egitto alle antiche pietre di Stonehenge, dalla città di Angkor in Cambogia ai templi buddisti di India e Indonesia, dal deserto della Siria alle alte vette del Tibet. Ispirato dalle immagini del vittoriano Francis Frith e dalle antiche spedizioni fotografiche in Egitto, nel 1979 intraprende il suo primo viaggio nella terra delle piramidi, dove resta fortemente impressionato dalla spiritualità del luogo e dal profondo senso di caducità ispirato dalla vista delle rovine, le cui enormi pietre si ergono come tracce imponenti dell’azione costruttiva dell’uomo. Da questa esperienza e dalle fotografie realizzate durante il viaggio prende avvio Sacred Places, il lavoro che diventerà nel tempo uno dei cardini stessi della ricerca dell’autore: per oltre trent’anni, come un instancabile pellegrino, Izu si è spinto verso mete sempre più lontane, ricercando siti e monumenti dove fosse percepibile la costante tensione dell’uomo verso il divino.
Racconta l’autore: “Spesso mi domandano perché fotografo monumenti. È ciò che più si avvicina a qualcosa capace di durare in eterno. Ma se si guarda bene c’è una sottile linea di confine tra la pietra e la sabbia circostante. Nemmeno la pietra è eterna, come ci insegna il buddismo tutto è transitorio. La nostra vita, quella di un fiore, perfino quella di un albero o di una pietra non sono altro che un momento nell’eternità”.