Descrizione
Nel 79 d.C., la città di Pompei fu distrutta, sepolta sotto la cenere vulcanica quando scoppiò il Vesuvio. Al momento della sua distruzione, la popolazione di Pompei era stimata in 11.000 persone. Dopo l’eruzione, la città fu perduta per circa 1.500 anni fino alla sua riscoperta alla fine del XVI secolo. Gli oggetti che si trovavano sotto la città erano stati preservati per secoli a causa della mancanza di aria e umidità. Durante lo scavo, l’intonaco è stato utilizzato per riempire i vuoti negli strati compatti di cenere che un tempo contenevano corpi umani, consentendo agli archeologi di vedere l’esatta posizione in cui si trovava una persona al momento della morte.
I calchi originali sono conservati in un archivio all’interno del sito di Pompei e, a causa della loro sacralità e fragilità, è vietato spostarli in altri luoghi. Da allora sono state fatte copie di seconda generazione dei calchi, che sono state prestate ai musei per mostre, sia a livello locale che internazionale, ma a nessuno è permesso prenderle in prestito.
Con il sostegno dell’ambasciatore del Giappone a Roma, l’autorità di Pompei fece un’eccezione e concesse a Kenro Izu il permesso di rimuovere una selezione dei calchi copiati per creare composizioni fotografiche nei siti di Pompei. Inoltre, l’autorità di Pompei ha permesso a Izu di fotografare i calchi umani originali nell’archivio come “ritratti” del popolo dell’antica Pompei. Per il lavoro di Requiem, Kenro Izu ha creato una scena immaginaria dopo “il giorno”, quando le vite furono estinte dall’eruzione del Vesuvio, ma tra i morti sparsi, le piante hanno ricominciato a crescere.
Questa enorme eruzione vulcanica, quasi due millenni fa, è come se oggi dovesse verificarsi un’esplosione nucleare. Questo pensiero fa temere che una simile possibilità si verifichi, in qualsiasi momento, per noi.
Edizione limitata di 500 copie numerate con foto originale 17,5×12,5 cm firmata dall’artista.
